Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri
modificazioni venne poi sott’altro nome eseguito, fu la causa principale della sua alienazione e quindi della morte: tanto accorò l’infelice la
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quelle romane; il Bazar edificato a spese di suo padre nel 1834, e che ritiene il nome di famiglia; la sua casa in via dei Calzajoli nel 1843 e il
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rinomanza. Il nome del Pampaioni si fece noto circa il 1827, per un piccolo monumento commessogli da certo signore pollacco a cui la morte aveva rapito una
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nome, e fu da ricchi stranieri fatto ripetere più volte; e la Baccante, il Mercurio, la Danzatrice, la statua colossale di Ferdinando III a Livorno
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indefessamente se ne rese padrone, tanto da meritare nome tra i migliori. I suoi fregi e bassorilievi nel quartiere della Meridiana ai Pitti, i due
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facili a lodare le cose nostre, magnificarono a gara il Susini, e il Lassus, a nome dell’Istituto di Francia, gli scriveva: «questa specie di anatomia
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cartellino col nome di chi lo fece. E quando Paolo Mascagni il celebre scopritore delle norme supreme dei vasi linfatici, volle che ne fosse fatta in cera la
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e in altre parti della Toscana GIUSEPPE ROMEI (n. 23 giugno 1714, m. in sul finire del secolo); ma il suo nome dicono si raccomandasse specialmente a
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tutti costoro avessero allora gran nome, oggi appena se ne ricordano le fatiche.
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maggior nome, è il transito del beato Ranieri nell’oratorio pisano di San Vito.
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Oloferne. E non si tosto venne scoperto questo macchinoso dipinto (1804), che il nome dell’artista fatto europeo, parve rivendicare all’Italia il
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Anche il SABATELLI (n. in Firenze il 21 febbraio 1772, m. a Milano il 29 gennaio 1850), acquistò in breve chiarissimo nome nell’arte. Dotato d
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Firenze, un Cristo bellissimo, e quella non ancora compiuta de’ Maccabei, sono opere che possono dargli nome tra i primi. Anche questo artista ha già
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’architetto lorenese Giadod, e la seconda ad un frate carmelitano di Rimini, per nome Giovacchino Pronti; ma le abbiamo per ciò ricordate, chè l’aver ricorso
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chiaro nome e comodo stato. Dal suo primo lavoro, che fu un San Filippo eseguito in Firenze, fino all’ultimo, la Strage degli Innocenti da Guido Reni
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Erede del nome e della fama di questo artista fu GIOVAN PAOLO LASINIO suo figliuolo (n. in Firenze 1789, m. 8 settembre 1855), che riuscì incisore
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figliuola. Ma il rame che fece nome in Europa al nostro Morghen fu la Giurisprudenza del medesimo Sanzio, tanta v’è dentro purità nel disegno
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Giacobbe dell’Appiani, e la Madonna della Seggiola, lodata fatica che gli dette nome tra i migliori incisori e disegnatori del tempo. Fece quindi la
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